Home » PROPRIETA' E LOCAZIONI:NOVITA' » SPECIALE: LA RIFORMA DEL CONDOMINIO CAMBIA LE REGOLE CONTRO I MOROSI

SPECIALE: LA RIFORMA DEL CONDOMINIO CAMBIA LE REGOLE CONTRO I MOROSI


la riforma del condominio, recentemente approvata in via definitiva dalle camere ed in attesa della sua entrata in vigora a maggio 2012, va ad incidere sugli strumenti da utilizzare contro i condomini morosi 


secondo dati ufficiali, la forbice dell'inadempimento all'interno dei condomini ha una forbice del 20 - 50% e solo in un caso su due si agisce nell'arco dei 6 mesi. L'amministratore sarà ora, infatti, obbligato ad intervenire entro sei mesi dalla chiusura di bilancio di esercizio. Vi è da dire che per prassi giurisprudenziale è possibile procedere al recupero del credito anche nel caso di mancato pagamento delle somme dovute in forza di bilanci preventivi approvati e molti commentatori scommettono che la norma di cui all'articolo 1129, comma 9 CC (che prevede appunto il termine di 6 mesi dalla chiusura del bilancio di esercizio per procedere) possa prosi alla mala interpretazione per rinviare l'azione contro i morosi. Solitamente si procede richiedendo al Giudice il decreto ingiuntivo che, per norma di legge è, per questo tipo di crediti, sempre provvisoriamente esecutivo in forza della disposizione numero 63 delle norme attuative del Codice Civile. Viene meno, tra le altre, la necessità che l'amministratore di condominio passi previamente dall'assemblea per essere autorizzato a procedere in giudizio ed inoltre, tale adempimento non è piu' richiesto per sospendere al condomino moroso la fruizione dei servizi comuni. Entra in vigore inoltre l'obbligo di comunicare i dati del condomino moroso ai creditori. Di solito, la prassi aveva sin'ora premiato i meno solerti al pagamento, a cagione della lentezza di certi amministratori tolleranti, o per lo più, timorosi di avventurarsi sulla via giudiziale, foriera, comunque, di anticipi per spese legali e tempi non sempre rapidi. L'assemblea puo' tuttavia esonerare espressamente l'amministratore dal procedere, rinviando ad esempio nei casi di difficoltà economica conclamata e/o concedere casi di dilazione.